La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1813, l’opera raffigura “San Pacomio abate”, soldato egiziano vissuto fra il III e il IV secolo che, dopo essersi convertito, prese l’abito monastico e istituì molti cenobi.
Egli è rappresentato come un giovane monaco incappucciato dallo sguardo assorto, con le mani giunte in preghiera.
Abbigliato con un saio, il santo poggia i piedi calzati da sandali su un basamento poligonale con inscritto il suo nome; dietro di lui, alla sua destra, si erge un basso tronco.
Eseguita come modello preparatorio per una versione in marmo di Candoglia destinata al Duomo, l’opera è stata attribuita dagli studiosi a Lorenzo Baratta, scultore originario di Carrara che realizzò per la Cattedrale varie statuette di guglia.