Raffigurante forse “San Paolo”, la scultura in marmo di Candoglia è databile al primo decennio del Quattrocento. Proveniente dal capitello di un pilone nel braccio sinistro del capocroce del Duomo, si trova oggi esposta in Museo presso la sala n. 6, dedicata appunto alle statuette dei capitelli dei piloni.
Caratterizzato da una lunga chioma che si unisce alla barba, l’anziano personaggio regge con la mano destra un libro chiuso e con la sinistra un oggetto oggi perduto; ciò che ne resta lascia pensare all’elsa di una spada, inducendo a riconoscerlo come san Paolo, Apostolo delle genti martirizzato proprio con un’arma di questo tipo.
Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi riconducono l’opera a uno scultore attivo presso il cantiere del Duomo sotto la guida del tedesco Water Monich, documentato a Milano fra il 1399 e il 1409. In particolare la statuetta, orientata verso il grottesco, mostra strette analogie con altre due piccole sculture provenienti dallo stesso capitello e anch’esse esposte in Museo: un “Santo” e una “Santa Caterina d’Alessandria”.