Deposito

San Policarpo vescovo e martire

di Pandiani Giovanni (Milano, 1809-1879)

Cronologia: 1863

Misure cm: 105 × 48 × 21

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS352

Il modello in gesso, oggi custodito nel deposito del Museo, raffigura “San Policarpo vescovo e martire” (I-II secolo): messo a capo dei cristiani di Smirne, nell’attuale Turchia, fu arso vivo su ordine del governatore Quadrato per avere difeso la sua fede in Dio.

Egli è rappresentato come un uomo barbato dall’espressione sofferente, con il capo rivolto verso la sua destra.

Coperto solo da un drappo che gli cinge i fianchi, il santo poggia i piedi su un rogo ardente ed è stante contro un tronco d’albero a cui, sulla destra di chi guarda, sono appese le sue vesti vescovili. Il braccio destro risulta piegato dietro la schiena, mentre il sinistro è mutilo della mano.

Il rogo è a sua volta posizionato su un basamento poligonale con inscritto il nome del santo.

Eseguita nel 1863 come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del braccio di croce meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Giovanni Pandiani: milanese, egli si formò all’Accademia di Brera con Pompeo Marchesi, maestro del neoclassicismo lombardo dalle cui opere l’allievo avrebbe tratto ispirazione per la maggior parte della sua produzione artistica.

Attivo per la Cattedrale dal 1858 al 1867, fra le sue sculture più note spicca quella raffigurante “Sant’Agata” (1867), anch’essa collocata presso uno dei finestroni del braccio di croce meridionale. Il relativo modello in gesso, risalente al 1866, può essere ammirato in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17).