La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1823, l’opera raffigura “San Policronio eremita” come un uomo barbato dalla lunga chioma, con il viso dall’espressione intensa rivolto in alto.
Abbigliato con una tunica che lascia scoperta gran parte del torace, il santo porta la mano sinistra al petto e regge nella destra un libro chiuso.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, san Policronio ha la gamba sinistra leggermente piegata e la destra diritta; vicino a quest’ultima si intuisce un abbozzo di sostegno, forse il tronco di un albero.
L’opera, eseguita come modello per una versione in marmo di Candoglia destinata a una guglia del Duomo, è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Francesco Somaini. Originario del Canton Ticino, egli svolse la sua attività prevalentemente a Milano, dove oltre a lavorare per la Cattedrale nei primi decenni dell’Ottocento, partecipò anche ai rilievi dell’Arco della Pace.