La statuetta in gesso, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “San Simeone profeta”, ricordato per aver salutato Gesù bambino come Messia durante la presentazione al tempio.
Egli è rappresentato come un uomo anziano dalla lunga barba, con il volto espressivo segnato dalle rughe sulla fronte.
Abbigliato con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, il personaggio porta la mano sinistra al petto; la destra, priva di maggior parte delle dita, è invece aperta lungo l’esterno.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, il santo poggia il peso sulla gamba sinistra, mentre la destra è flessa e in posizione avanzata.
Eseguita nel 1842 come modello per una versione marmorea destinata al Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi a Gaetano Matteo Monti: originario di Ravenna, compì la sua formazione fra Roma, Milano e Bologna sotto la guida di Giuseppe Franchi e Antonio Canova. Conclusi gli studi, nel 1811 si stabilì a Milano, dove lavorò anche per la Cattedrale realizzando varie opere. Attivo inoltre presso l’Arco del Sempione, vi scolpì il grande bassorilievo rappresentante “L’Incoronazione di Napoleone I a re d’Italia” (1811-1814), oggi custodito alla Pinacoteca di Brera.