La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1811, l’opera raffigura “San Taddeo”, verosimilmente identificabile con l’Apostolo san Giuda Taddeo, che durante l’Ultima Cena chiese a Gesù: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”. Gesù rispose: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.
San Taddeo è rappresentato come un uomo dal volto ieratico, leggermente piegato verso la sua sinistra.
Abbigliato con una tunica e un manto dalle ampie pieghe, il santo ha il braccio destro steso lungo il fianco, con la mano che solleva parzialmente un panneggio. Il braccio sinistro è invece piegato e la mano chiusa.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, san Taddeo poggia il peso sulla gamba destra, mentre la sinistra appare leggermente arretrata e flessa.
Eseguita come modello preparatorio per una versione in marmo di Candoglia destinata al Duomo, l’opera fu probabilmente commissionata dalla Fabbrica ad Antonio de Antoni, attivo per la Cattedrale tra Settecento e Ottocento.