Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1877 l’opera raffigura “Santa Brigida vedova” (1303-1373): patrona della Svezia e compatrona d’Europa, sposò in giovane età il legislatore Ulfo. Alla sua morte, la vedova scrisse sul tema del rinnovamento mistico della Chiesa e fondò a Roma l’Ordine monastico del Santissimo Salvatore, a cui aderì.
Il modello rappresenta santa Brigida come una monaca dal capo velato e inclinato verso la sua sinistra.
Abbigliata con un saio stretto in vita da un cordone con quattro nodi, la figura reca nella mano sinistra un crocifisso; la destra reca invece un cartiglio parzialmente aperto con l’iscrizione “ORDINIS SALVATORIS REGULA”, al quale è rivolto lo sguardo intenso della santa.
Quest’ultima poggia su un basamento poligonale con inscritto il suo nome.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata al capitello di un pilone del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore veronese Ugo Zannoni. Noto nella sua città natale per il Monumento a Dante Alighieri in piazza dei Signori (1865), oltre che per il Duomo fu attivo a Milano anche presso il Cimitero Monumentale.