Scultura

Santa con libro chiuso nella mano sinistra

di Maestro delle statuette N

Cronologia: Fine del XIV secolo

Misure cm: 62 × 23 × 17

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: ST116

Raffigurante una “Santa con libro chiuso nella mano sinistra”, la scultura in marmo di Candoglia è databile alla fine del Trecento. Proveniente dal capitello di un pilone nel braccio sinistro del capocroce del Duomo, si trova oggi esposta in Museo presso la sala n. 6, dedicata appunto alle statuette dei capitelli dei piloni.

La figura si contraddistingue per il netto squilibrio tra la testa e le mani, sproporzionate rispetto al resto del corpo.

Il capo, lievemente inclinato e posto di tre quarti, ha un volto arrotondato, con sguardo rivolto alla destra del personaggio e naso squadrato. La capigliatura, ripartita da una scriminatura centrale, è costituita da ciocche più corte, pettinate oblique lungo i lati del volto, e da ciocche più lunghe, ondulate e simmetriche, che dalla nuca scendono lungo la schiena.

Un pesante manto avvolge la figura, sviluppandosi in abbondanti panneggi ricadenti sino ai piedi che, nudi, emergono al di sotto delle vesti; anche la mano sinistra, con la quale la santa trattiene il libro, è completamente coperta dalla stoffa dell’indumento.

Per quanto riguarda la “Santa con libro chiuso nella mano sinistra”, gli studiosi hanno attribuito l’opera a uno scultore denominato “Maestro delle statuette N”, di probabile origine tedesca e ritenuto artefice di altre due sculture di stesso soggetto, una maschile e una femminile, anch’esse esposte in Museo: effettivamente, il confronto evidenzia delle analogie in alcuni dettagli (resa grafica delle capigliature, plasticità dei panneggi, spalle spioventi ecc.).

In particolare, la “Santa con libro chiuso nella mano sinistra” risulta caratterizzata da arcaismi e si contraddistingue per un’evidente goffaggine delle forme, dovuta facilmente più che a inabilità tecnica a una precisa volontà dell’artista di creare figure con una forte vena caricaturale, quasi grottesca.

Si tratta di un’opera stilisticamente ancora legata alla prima stagione della decorazione scultorea della Cattedrale, quando a emergere nella squadra degli scultori erano il lombardo Giacomo da Campione e il tedesco Hans Fernach.

Ed è proprio con i rilievi del portale d’ingresso alla sacrestia meridionale, eseguito da quest’ultimo, che la “Santa con libro chiuso nella mano sinistra” trova le affinità più significative.