Il modello in gesso, oggi custodito nel deposito del Museo, raffigura “Santa Felicita matrona e martire” (II secolo), uccisa per avere difeso la sua fede in Dio dopo l’esecuzione, per lo stesso motivo, dei suoi sette figli.
Il modello rappresenta santa Felicita come una donna dallo sguardo intenso, rivolto verso l’osservatore.
Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, la santa è abbigliata con una tunica e un lungo velo che le fa anche da manto; la mano destra risulta poggiata sul cuore, mentre la sinistra sostiene il braccio destro. Il sinistro regge invece la palma del martirio.
Eseguita nel 1877 come modello per una versione marmorea destinata al fianco meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Giacomo Sossi (o Sozzi): originario del bergamasco, si formò a Brera con Benedetto Cacciatori e poi presso lo studio di Giovanni Strazza. Attivo oltre che per la Cattedrale presso il Cimitero Monumentale, Sossi appartenne a quella schiera di artisti che, chiusa la stagione romantica, iniziarono a introdurre nelle loro opere a suggestioni veriste e simboliste.