Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1864, l’opera raffigura “Santa Marciana” (IV secolo): originaria di Cesarea in Mauritania, nell’attuale Algeria, fu uccisa sotto l’imperatore Diocleziano per avere difeso la sua fede in Dio.
La santa è rappresentata come una giovane dalla folta e lunga capigliatura, con lo sguardo assorto rivolto verso il basso.
Abbigliata con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, fissato sul petto con un fermaglio, la figura reca nella mano sinistra la palma del martirio, mentre con la destra stringe un lembo del manto.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale con inscritto il nome della santa.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del fianco meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi a Carlo Pessina. Originario di Bergamo, compì la sua formazione a Brera con Benedetto Cacciatori, partecipando poi con le sue opere a varie esposizioni nazionali e internazionali (Porto, Napoli, Torino ecc.). Per la Cattedrale, Pessina fu autore di diverse sculture a partire dal 1860.