La statuetta in terracotta, datata prima del 1673 e raffigurante “Santa Margherita”, è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
L’opera rappresenta la santa, uccisa nel IV secolo per avere difeso la sua fede in Dio, come una fanciulla dallo sguardo assorto, con il capo velato leggermente reclinato alla sua destra.
Abbigliata con una tunica legata in vita da una cintura e un manto dagli ampi panneggi, la martire poggia su un basamento circolare ed è colta nell’atto di schiacciare con il piede destro la testa del drago, suo tradizionale attributo. La mano sinistra regge un lembo del manto, mentre la destra risulta mutila.
Grazie ai documenti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto la statuetta a Carlo Antonio Bono, scultore appartenente a una famiglia campionese che, nei suoi lavori per la Cattedrale, si attenne perlopiù ai modi della tradizione cinquecentesca lombarda.
Nello specifico, la critica ha evidenziato la delicatezza dell’esile corporatura della santa, posta in risalto dalle pieghe dell’abito che aderiscono alla figura sottolineandone l’andamento sinuoso e lineare.
Bono impiegò il modello della “Santa Margherita” per realizzarne una versione marmorea (1673-1675), destinata a un finestrone del fianco settentrionale del Duomo.