Scultura

Santa martire

di Luvoni Cristoforo (Seregno, documentato a Milano dal 1450 al 1481), ambito di

Cronologia: Sesto-settimo decennio del XV secolo

Misure cm: 73 × 28 × 19

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: ST75

Raffigurante una “Santa martire”, la scultura in marmo di Candoglia è databile fra il sesto e il settimo decennio del Quattrocento. Proveniente dal capitello di un pilone del Duomo, si trova oggi esposta in Museo presso la sala n. 6, dedicata appunto alle statuette dei capitelli dei piloni.

Reggente nella mano sinistra un ramo di palma e nella destra un libro aperto, a cui è rivolto il suo sguardo, la giovane santa è abbigliata con una tunica stretta appena sotto il seno e con un ampio manto che le copre il capo e le braccia.

Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi attribuiscono la statuetta a un artista della bottega di Cristoforo Luvoni, scultore attivo per i principali cantieri milanesi caratterizzato da un linguaggio plasmato ancora su quello di Jacopino da Tradate: originario della località in provincia di Varese, quest’ultimo lavorò per la Cattedrale milanese dal 1401 al 1425, ottenendo il favore della Veneranda Fabbrica sia per l’alto livello della sua produzione scultorea sia per le sue capacità direttive. Nel 1415, infatti, Jacopino fu nominato scultore a vita presso l’ente e posto a capo di una bottega di formazione di giovani lapicidi, cioè gli artisti che si occupavano soprattutto delle sculture e dei bassorilievi destinati a capitelli, portali ecc.

Una delle sue opere più importanti realizzate per il Duomo è la statua raffigurante papa Martino V (1424), ancora oggi custodita in Cattedrale ed eseguita in ricordo della consacrazione dell’altare maggiore da parte del pontefice.
In essa emergono sia un’interpretazione classicheggiante della pienezza lombarda, come testimonia la morbida ricchezza del panneggio, sia una forte tensione naturalistica, che indaga tanto i particolari naturalistici quanto la psicologia del soggetto rappresentato.

Tornando alla “Santa martire” di Luvoni, essa mostra forti affinità con la coeva “Sant’Apollonia” del medesimo artista, sempre esposta in Museo e contraddistinta da viso arrotondato, ampia fronte senza sopracciglia e occhi dal taglio allungato.

Tali caratteristiche si ritrovano nella “Madonna con Bambino” scolpita da Luvoni nel 1455 per la tomba Birago in San Marco a Milano.