Modelli scultorei

Santa Tecla martire

di Grandi Giuseppe (Ganna, 1843-1894)

Cronologia: 1868-1869

Misure cm: 85,5 × 24,5 × 23,5

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS575

La scultura in gesso, databile fra 1868 e 1869 ed esposta in Museo nella sala dedicata all’Ottocento (n. 17), è il modello preparatorio della statua marmorea di “Santa Tecla martire”, eseguita nel 1869 da Giuseppe Grandi per il fianco meridionale del Duomo.

A Grandi, maestro della scultura ottocentesca che nel famoso “Monumento alle Cinque giornate” (1883-1891) avrebbe celebrato l’epica lotta dei milanesi contro gli austriaci avvenuta nel 1848, la Veneranda Fabbrica chiese di ritrarre santa Tecla martire, discepola di san Paolo alla quale fu dedicata, in età paleocristiana, la basilica estiva antecedente al Duomo.

Lo scultore rappresenta la santa come una giovane donna con la testa e il busto piegati in avanti rispetto alle gambe. Il volto, leggermente spostato verso la destra della figura, ha un’espressione malinconica, che gli occhi abbassati contribuiscono a enfatizzare.

I lunghi capelli mossi, fermati sotto il collo dalla mano destra, sono intrecciati in due bande terminanti sulla schiena; la mano sinistra, invece, è posta sotto il seno parzialmente scoperto, e trattiene un drappo dalle pieghe sinuose che lascia trasparire la resa anatomica del corpo.

I piedi scalzi, poggianti su un basamento poligonale con inscritto il nome della santa, spuntano da sotto l’orlo del drappo, con il destro avanzato rispetto al sinistro.

Presentata all’Esposizione nel Palazzo di Brera insieme alle altre statue realizzate nel 1869 per il Duomo, la versione marmorea della “Santa Tecla” spiazzò pubblico e critica: in essa, infatti, gli studiosi hanno individuato i primi caratteri del rinnovamento che Grandi avrebbe attuato nella sua scultura, accostandosi al linguaggio sfumato ed evocativo di pittori della Scapigliatura milanese come Tranquillo Cremona.

A tale proposito, sia il modello preparatorio sia la statua finita mostrano una definizione concisa e noncurante dell’anatomia della figura, decrescente dall’alto verso il basso in modo da terminare quasi a punta; inoltre, anche la lunga chioma della santa appare modellata sommariamente.

Dopo la “Santa Tecla” Grandi realizzò un’altra scultura per il Duomo, raffigurante “Sant’Orsola” (1877) e collocata sul capitello di un pilone interno della Cattedrale. Il relativo modello in gesso, eseguito nel 1876, è anch’esso esposto presso il Museo.