La statuetta in gesso, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “Santa Teresa del Bambino Gesù” (1873-1897), al secolo Maria Francesca Teresa Martin: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux, in Francia, si distinse soprattutto per la confidenza in Dio, a cui si riferiva come la sua “piccola via” per giungere alla perfezione.
Scomparsa all’età di 25 anni, è ricordata come vergine e dottore della Chiesa; prima di morire pubblicò la sua biografia intitolata “Storia di un’anima”, tradotta in molte lingue.
La statuetta del Museo del Duomo rappresenta santa Teresa come come una giovane in abito monastico, con il capo velato inclinato verso la sua destra e lo sguardo ribassato.
Stante su un doppio basamento poligonale, la santa regge tra le mani un crocifisso e un libro aperto, presumibilmente proprio il suo “Storia di un’anima”. Il trattamento del gesso appare fortemente espressivo.
Eseguita nel 1927 per un concorso indetto dall’Accademia di Brera insieme alla Veneranda Fabbrica, l’opera è stata ricondotta allo scultore milanese Pietro Cendali, uno dei partecipanti alla gara che fu vinta nel 1931 dal collega Eros Pellini.