La statuetta in terracotta, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “Sant’Agostino” (354-430), vescovo e Dottore della Chiesa di origini africane battezzato a Milano da sant’Ambrogio nel IV sec.
Autore di varie opere, fra cui le celebri “Confessioni”, il santo è qui rappresentato con uno dei suoi emblemi, il cuore di fuoco, nella mano sinistra; la destra risulta invece nascosta sotto il piviale, mentre la veste sottostante giunge fino a terra scoprendo parzialmente i piedi cinti da calzature chiuse.
La figura poggia su un basamento quadrato sul quale è iscritto in latino il nome del santo.
L’opera, datata 1810, fu commissionata dalla Veneranda Fabbrica a Donato Carabelli, scultore neoclassico originario del Canton Ticino appartenente a una famiglia di artisti operanti, oltre che in Italia, anche all’estero: lo stesso Donato, attivo per il Duomo dal 1789 al 1839, eseguì infatti insieme al fratello Casimiro alcune decorazioni di marmo e stucchi a Ickworth House, in Inghilterra.
La statuetta di sant’Agostino fu utilizzata da Carabelli come modello per una versione marmorea collocata su una guglia della facciata della Cattedrale, in seguito sostituita da una copia perché deteriorata.