La formella in gesso patinato, datata 1950 e custodita nei depositi della Veneranda Fabbrica, fu eseguita da Giannino Castiglioni per la seconda porta laterale del Duomo, cioè la seconda da sinistra guardando la facciata.
Commissionata nel 1935 e inaugurata quindici anni più tardi, la porta bronzea ha come tema “L’opera religiosa e politica di Sant’Ambrogio nella Milano imperiale”. La formella di cui sopra rappresenta la miracolosa apparizione del patrono della città, mille anni dopo la sua morte, durante la battaglia di Parabiago (1339), in cui le truppe di Azzone Visconti si scontrarono contro quelle dello zio Lodirisio, pretendente al titolo di Signore di Milano.
Il pannello, di forma rettangolare, è racchiuso da una cornice all’interno della quale si svolge la scena: al centro si trova appunto sant’Ambrogio a cavallo, che emergendo da una nube di polvere irrompe nel mezzo del combattimento e mette in fuga i soldati di Lodirisio; questi ultimi sono raffigurati in pose diversificate sia in primo piano sia sullo sfondo, che nella parte superiore del pannello risulta vuoto.
Inferiormente, la cornice presenta l’iscrizione in latino “MILLE POST ANNI COMPARET IN PUG[NA] PARABIAGENS” (“Mille anni dopo [la sua morte sant’Ambrogio] compare nella battaglia di Parabiago”).
Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi hanno evidenziato la forte tensione dinamica dell’episodio, sottolineata dallo scatto del cavallo e dal movimento del santo, nonché dalle linee diagonali dei soldati sul fondo, rinforzate dalle spade e dalle lance, che imprimono un senso di moto alla scena.
Nel raggiungere questo effetto di dinamicità, Castiglioni crea una formella che non contrasta con il resto della porta: la composizione è caratterizzata da una nitida scansione simmetrica, sulla quale l’artista interviene con variazioni che rompono la staticità dell’impianto. La mancanza dello sfondo, sostituito dal vuoto, genera inoltre un intenso stacco chiaroscurale, con le figure nitidamente definite nella loro presenza volumetrica.