Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1863, l’opera raffigura “Sant’Atanasio”, vescovo di Alessandria d’Egitto fra il III e il IV secolo e indomito assertore della fede nella divinità di Cristo, proclamata dal Concilio di Nicea (325).
Egli è rappresentato come un uomo con barba e capelli lunghi, dallo sguardo intenso rivolto verso il basso.
Abbigliato con tunica e casula decorata da croci, sant’Atanasio regge nella mano destra un libro chiuso, mentre porta la sinistra al petto.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale con inscritto il nome del santo.
Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del braccio di croce meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Giuseppe Pierotti: originario di Firenze, oltre che nella sua città natale l’artista lavorò con i fratelli Francesco e Pietro a Torino e Milano, dove fu appunto attivo anche per la Cattedrale.