Modelli scultorei

Sant’Eufemia

di Argenti Giosuè (Viggiù, 1819-1916)

Cronologia: 1866-1867

Misure cm: 102 × 30 × 20

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS284

Raffigurante “Sant’Eufemia” e databile fra 1866 e 1867, il modello in gesso fu realizzato come prova preparatoria per una scultura marmorea di stesso soggetto (1867), destinata a decorare uno dei finestroni della zona absidale del Duomo.

Il modello, oggi esposto nella sala del Museo dedicata all’Ottocento (n. 17), fu eseguito come la statua in marmo da Giosuè Argenti: originario di Viggiù, presso Varese, quest’ultimo si formò all’Accademia di Brera nell’ambiente neoclassico rappresentato da Pompeo Marchesi, Abbondio Sangiorgio, Luigi Sabatelli e Benedetto Cacciatori. Tuttavia, fu particolarmente sensibile alle ricerche del toscano Lorenzo Bartolini, interpretandone il purismo come esteriore ricerca di grazia.

Attivo per il Duomo dal 1854 al 1867, nel modello per la “Sant’Eufemia” Argenti ritrae la martire del IV secolo originaria di Calcedonia, nell’odierna Turchia, come una giovane donna sul rogo del supplizio. Il viso, leggermente rialzato e inclinato verso la destra di chi guarda, è incorniciato dai lunghi capelli, ornati sul retro con una fascia circolare.

Gli occhi chiusi, così come le braccia abbandonate lungo i fianchi, esprimono un senso di abbandono alla morte imminente in attesa della resurrezione.

Vestita di una lunga tunica, stretta in vita da una cintura e con gli orli decorati a linee parallele, la santa ha la spalla destra scoperta e reca un piccolo crocifisso (mutilo del braccio superiore) nella mano corrispondente.

La gamba sinistra appare flessa, con il piede poggiante su una delle fascine del rogo in fiamme; la destra è invece diritta, il piede adagiato sul basamento della scultura.

Per quanto riguarda il versante stilistico, gli studiosi hanno rintracciato l’origine dell’atteggiamento di abbandono della figura in modelli pittorici coevi proposti da Francesco Hayez e Giuseppe Molteni, sottolineando inoltre l’interpretazione in senso sentimentale ed espressivo del soggetto da parte di Argenti.

Oltre che in Italia, egli godette di una certa fama anche all’estero grazie alla scultura “Sogno dell’innocenza”, caratteristico esempio di virtuosismo purista premiato all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867. Eseguita in marmo, come la “Sant’Eufemia” per il Duomo, l’opera è oggi custodita presso Brodsworth Hall a Doncaster, in Inghilterra.