La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1847, l’opera raffigura “Sant’Eulogio martire”, probabilmente identificabile con il giovane sacerdote spagnolo ucciso a Cordoba nel IX secolo per avere difeso la sua fede in Dio.
Il santo è rappresentato come un giovane religioso dallo sguardo intenso rivolto verso il basso.
Abbigliato con lo zucchetto sul capo e una veste e un manto descritti fino nei particolari di cuciture e bottoni, il personaggio reca nella mano sinistra la palma del martirio, mentre la destra è portata al petto.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su basamento poligonale con inscritto il nome del santo.
L’opera, eseguita come modello per una versione in marmo di Candoglia destinata a una guglia del Duomo, è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Pietro Pagani: originario del comasco, quest’ultimo si formò a Milano presso l’Accademia di Brera con il maestro del neoclassicismo Camillo Pacetti, anch’egli attivo per la Cattedrale.