La statuetta in terracotta, oggi custodita nel deposito del Museo, raffigura “Santa Eusebia vergine”: l’agiografia ricorda più sante con questo nome, vissute nei primi secoli della cristianità a Bergamo, Vercelli e Marsiglia.
La statuetta del Duomo rappresenta sant’Eusebia vergine come una giovane con lo sguardo dagli occhi socchiusi rivolto verso il basso.
Abbigliata con una tunica e un lungo velo che le fa anche da manto, la figura porta le braccia al petto: le mani, mancanti, erano originariamente giunte in preghiera.
La tunica lascia parzialmente scoperti i piedi cinti da calzari, che poggiano su un basamento con l’iscrizione lacunosa del nome della santa.
Eseguita nel 1841 come modello per una versione marmorea destinata al Duomo, la statuetta è stata ricondotta dagli studiosi a Gerolamo Rusca: figlio di Grazioso, scultore capo della Veneranda Fabbrica dal 1805 al 1829, anch’egli lavorò per la Cattedrale, realizzando varie opere dal 1821 al 1871.