L’opera, datata al biennio 1714-1716 circa e raffigurante i “Santi Barnaba, Calimero (o Castriziano), Cipriano e Anatalone”, è oggi custodita nei depositi del Museo.
Essa appartiene al ciclo dei modelli in terracotta per i rilievi marmorei destinati alla volta della cappella tardoseicentesca di san Giovanni Bono, posta nel capocroce sud della Cattedrale e dedicata all’arcivescovo di origini liguri che, nel VII secolo, riportò a Milano la residenza dei vescovi milanesi, rifugiatisi a Genova dopo l’invasione longobarda.
L’opera in oggetto, una terracotta patinata di forma irregolare, rappresenta, partendo dalla sinistra dell’osservatore, quattro predecessori di san Giovanni Bono: i santi Barnaba, Calimero (o Castriziano), Cipriano e Anatalone.
Colti in pose e atteggiamenti diversificati e interessati da lacune (in particolare le teste di Barnaba, Castriziano o Calimero e Cipriano), i quattro personaggi sono accompagnati da due putti alati e un cherubino: quest’ultimo si trova in basso a destra, vicino al putto che regge il modellino di una chiesa. Il secondo putto sostiene invece il messale davanti a sant’Anatalone, all’estremità destra.
Grazie ai documenti d’archivio gli studiosi hanno ricondotto il modello a Carlo Francesco Mellone: iniziatore della stagione del barocchetto lombardo nonché tramite di diffusione della poetica di Bernini a Milano, nel 1716 fu nominato protostatuario, cioè scultore capo, della Cattedrale.
Mellone utilizzò il modello con i “Santi Barnaba, Calimero (o Castriziano), Cipriano e Anatalone” per eseguirne una versione marmorea (1716-1721 circa), completata dal collega Carlo Beretta e situata sulla parte sinistra della vela centrale della volta della cappella di san Giovanni Bono.