Modelli scultorei

Sant’Ilarione

di Fabris Giuseppe De (Nove, 1790 - Roma, 1860)

Cronologia: 1812

Misure cm: 54 × 19 × 14

Materia e Tecnica: Terracotta a tuttotondo

N. Inventario: MS51

La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

Datata 1812, l’opera raffigura “Sant’Ilarione”, forse identificabile con l’omonimo abate del IV secolo che, seguendo le orme di sant’Antonio, dapprima condusse vita solitaria vicino a Gaza diventando modello di vita eremitica.

Il santo è rappresentato come un monaco dalla barba e i capelli mossi, con la testa appoggiata alla mano destra e un teschio nella sinistra.

Abbigliato con un manto e una tunica, il santo ha un’espressione intensa, accentuata dagli occhi chiusi, e appare stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome. La gamba sinistra è appoggiata su un gradino, e il ginocchio in posizione avanzata bilancia la figura.

Utilizzata come modello per una versione marmorea da collocare su una guglia del Duomo, secondo le fonti d’archivio l’opera fu eseguita da Giuseppe De Fabris, scultore veneto d’impronta neoclassica formatosi a Vicenza, Milano e Roma.

Celebre per il “Genio” scultoreo destinato al monumento ad Antonio Canova nella chiesa dei Frari a Venezia (1823-1827), De Fabris ricevette la sua prima commissione vera e propria dalla Fabbrica, che in onore di Bonaparte gli commissionò una statua in marmo di “San Napoleone” da porre sulla cima di una guglia della Cattedrale (1811).