Modelli scultorei

Santo eremita

di Scultore ignoto

Cronologia: 1725-1760

Misure cm:

Materia e Tecnica: Terracotta a tuttotondo

N. Inventario: MS677

La statuetta in terracotta, datata fra 1725 e 1760 e probabilmente raffigurante un “Santo eremita”, è oggi esposta in Museo nella sala dedicata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

L’opera rappresenta il santo come un uomo anziano dalla lunga barba e lo sguardo rivolto in alto, con il capo inclinato verso la sua sinistra.

Abbigliato con un manto che lascia scoperti torace, braccio sinistro e parte delle gambe, egli è ritratto in atteggiamento orante, con le mani giunte raccolte sul fianco destro. I piedi scalzi poggiano su un basamento a forma di roccia.

Eseguito da uno scultore ignoto per una versione marmorea destinata alla Cattedrale, secondo gli studiosi il “Santo eremita” mostra affinità stilistiche con la produzione elaborata alla metà del Settecento da Elia Vincenzo Buzzi: allievo di Carlo Beretta e Carlo Francesco Mellone, entrambi attivi per la Fabbrica, da loro apprese la lezione del rococò e quella del rinnovamento dell’accademismo romano, maturando un linguaggio artistico tendente al dissolvimento della forma nell’atmosfera. Nel 1753 Buzzi fu nominato protostatuario, cioè scultore capo, del Duomo.

Nello specifico, il “Santo eremita” trova punti di contatto con lo stile del maestro nell’accentuata espressività del viso quasi grottesco, con le orbite degli occhi infossate e i muscoli contratti, oltre che nell’alta qualità della resa anatomica e del panneggio. A tale proposito, osservando il “San Giovanni Bono” scolpito da Buzzi nel 1756 per l’omonima cappella del Duomo, risulta notevole la somiglianza nel rendere le pieghe dell’orlo della veste.