Scultura

Santo o Profeta

di Scultore ungherese (?)

Cronologia: Fine del XIV secolo

Misure cm: 66 × 20 × 18

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: ST114

Raffigurante un “Santo” oppure forse un “Profeta”, la scultura in marmo di Candoglia è databile alla fine del Quattrocento. Proveniente dal capitello di un pilone nel braccio sinistro del capocroce del Duomo, si trova oggi esposta in Museo presso la sala n. 6, dedicata appunto alle statuette dei capitelli dei piloni.

Caratterizzato da una folta barba e un’ampia acconciatura, l’anziano personaggio è avvolto da un morbido manto panneggiato sopra la veste, che sottolinea la flessione della statua verso la sua sinistra, e mostra alcuni raffinati dettagli come le rughe sulla fronte e sotto gli occhi.

Tiene un libro chiuso con la mano sinistra, mentre la destra, appoggiata al petto, ha perso l’indice.

Gli studiosi ritengono che i caratteri iconografici dell’opera non siano sufficienti a stabilire se si tratti di un santo, di un apostolo o di un profeta; per quanto riguarda invece il versante stilistico, è stata ipotizzata un’attribuzione della statuetta alle maestranze di Lasse d’Ungheria, attive in Duomo nel 1391.

La proposta si basa su alcune analogie stilistiche fra il “Santo” o “Profeta” e alcune sculture influenzate dal gusto francese ritrovate nel 1974 negli scavi del Palazzo Reale di Buda, ora al Történeti Múzeum di Budapest: in particolare, la “Testa n. 45” appare connotata da uno sguardo intensamente malinconico, affine a quello della statuetta del Duomo, e soprattutto dal caratteristico addensarsi dei capelli sopra le orecchie, di cui si ritrovano echi nei peducci della Cattedrale.