Modelli scultorei

Sibilla Ellespontina

di Vismara Isidoro (Milano, 1644-1703)

Cronologia: 1675

Misure cm: 59 × 22 × 20

Materia e Tecnica: Terracotta a tuttotondo

N. Inventario: MS665

La statuetta in terracotta, datata 1675 e raffigurante la “Sibilla Ellespontina”, è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

L’opera rappresenta la Sibilla, veggente dell’antichità classica originaria dell’Ellesponto, nome arcaico dello stretto dei Dardanelli nell’attuale Turchia, come una figura femminile con la bocca aperta e lo sguardo rivolto verso la sua sinistra.

Cinta da una veste con frappe che lascia totalmente scoperto il busto, la Sibilla reca nella mano sinistra un cartiglio svolazzante con l’iscrizione del suo nome, mentre la destra è posata su un tronco. I piedi, scalzi, poggiano su un basamento circolare.

Grazie ai documenti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto la statuetta a Isidoro Vismara, fratello di Giuseppe e nipote di quel Gaspare che dal 1632 al 1651 aveva ricoperto la carica di protostatuario (cioè scultore capo) della Cattedrale.

Per quanto riguarda il versante stilistico, la critica ha evidenziato la composizione sapientemente equilibrata della “Sibilla Ellespontina”, costruita su un misurato chiasmo degli arti e vivacizzata da un movimento serpentinato che determina una leggera torsione del busto alla sua destra e il movimento opposto del volto. Spiccano inoltre la resa morbida e al contempo plastica della figura, la pulizia dei tratti somatici e il trattamento del panneggio, che esalta il volume anatomico giocando sulla diversa consistenza materica degli strati.

Vismara impiegò la statuetta della “Sibilla” per realizzarne una versione marmorea (1675-1676), destinata a un finestrone del fianco settentrionale del Duomo.