Vetrate

Visitazione

di Recalcati Giovanni (?) su cartone di maestro lombardo

Cronologia: 1419-1420 (?)

Misure cm: 118,5 × 66

Materia e Tecnica: Vetro, grisaglia, giallo d’argento, sanguigna e piombo

N. Inventario: V1_test

L’antello, databile forse tra 1419 e 1420, appartiene probabilmente alla vetrata del “Nuovo Testamento”, decorante uno dei grandi finestroni dell’abside del Duomo (quello verso l’Arcivescovado).

Avviata nel 1417 e terminata alla metà del Cinquecento, la vetrata narra episodi della storia di Gesù di Nazareth prima e dopo la sua resurrezione.

In particolare l’antello di cui sopra rappresenta la “Visitazione”, cioè l’incontro fra Maria, incinta di Gesù, e la più anziana cugina Elisabetta, a sua volta in attesa di san Giovanni Battista. Spostata dalla sua vetrata d’origine e collocata in un’altra del fianco meridionale del Duomo, nel 2013 l’opera è entrata a far parte della collezione del Museo, dove si trova tuttora nella sala dedicata all’arte vetraria della Cattedrale (n. 9).

Nell’antello le due donne, entrambe a figura intera e di tre quarti, sono raffigurate al centro della scena mentre stanno per abbracciarsi, Maria a sinistra ed Elisabetta a destra: vestite con tunica e velo circondato dall’aureola, le due figure si trovano in uno spazio esterno con pavimento piastrellato e un accenno di portico alle spalle di Elisabetta.

Sono inoltre presenti diversi elementi incongrui sul lato sinistro e in alto, frammenti di architetture e panneggi antichi provenienti dal medesimo antello inseriti come riempitivi.

La scena è identificata inferiormente da un’iscrizione latina in caratteri gotici su due righe, mutila: “Et i(n)travit domu(m) Zachar(iae) / et salut(a)vit orum Opus”.

Caratterizzato dall’impiego di vetro monocromo, sul quale risaltano il rosso della grisaglia detta “sanguigna” e il giallo d’argento, l’antello è stato ricondotto dagli studi più recenti a due artefici: un maestro lombardo non ancora identificato per il cartone preparatorio e il vetraio Giovanni Recalcati per l’esecuzione.

Il recente restauro ha condotto a un netto miglioramento nella leggibilità dell’opera, eliminando inoltre alcuni pesanti piombi di sutura (in particolare sui volti di Maria ed Elisabetta).

Dal punto di vista stilistico, gli studiosi hanno riscontrato un’affinità fra l’antello e la “Visitazione” dipinta da Michelino da Besozzo, pittore e miniatore protagonista del tardogotico lombardo tra la fine del Trecento e i primi decenni del secolo successivo, nel Libro d’ore Bodmer (New York, Pierpont Morgan Library, ms 944).