Maddalena trasportata dagli angeli

Maddalena trasportata

dagli angeli

Quando l’arte si eleva

La Maddalena trasportata dagli angeli è una scultura in marmo di Candoglia custodita nella decima sala del Museo, dedicata all’arte dell’età borromaica: questa espressione indica il periodo degli episcopati di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1565 al 1584 proclamato santo nel 1610, e del cugino  Federico (1595 – 1631).

La Maddalena trasportata dagli angeli fu realizzata fra il 1556 e il 1560 circa su commissione della Veneranda Fabbrica da Giovan Angelo Marini, detto “il Siciliano” per via delle sue origini. Attivo oltre che al Duomo anche presso la Certosa di Pavia, egli dimostrò una personalità eclettica, che con il suo operato in Lombardia influenzò la statuaria locale trasmettendole suggestioni dell’arte toscana.

La sua scultura per la Cattedrale raffigura santa Maddalena, che per prima ebbe il privilegio di vedere Gesù risorto, come una giovane donna dai lunghi capelli ondulati e lo sguardo estatico rivolto verso l’alto.

Parzialmente coperta da un drappo i cui panneggi appaiono mossi dal vento, la santa giunge le mani in preghiera ed è sorretta da quattro angioletti che la sollevano dal basamento poligonale.

I restauri fra il Seicento e il nuovo millennio

Ammirata da Giorgio Vasari, pittore, architetto e scrittore celebre per le sue Vite di artisti italiani dal Trecento al Cinquecento (1550), la statua della Maddalena esprime l’adesione stilistica del Siciliano al manierismo: essa risulta particolarmente evidente nei panneggi ammorbiditi, nel volto rotondo e nelle forme piene del corpo. Spostata più volte fra l’esterno e l’interno della Cattedrale, l’opera fu restaurata nel 1664 dallo scultore Antonio Albertino: come dimostra un documento proveniente dall’Archivio della Fabbrica datato al 20 novembre di quell’anno, Albertino intervenne sulla Maddalena ricostruendo quattro dita delle mani, il naso e altri particolari. Grazie a questa testimonianza si apprende che all’epoca la scultura era collocata in Duomo nei pressi della cappella di San Giovanni Bono, insieme ad altre tre statue (un San Bartolomeo, un San Michele e un San Giovanni).

 

Trasferita nei sotterranei della Cattedrale nel maggio 1943 per salvarla dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e successivamente esposta in Museo, nel corso dei secoli la Maddalena ha riportato a causa degli agenti atmosferici abrasioni, lacune e un annerimento delle superfici: nel 2014 un attento restauro ha ripristinato la luminosità del marmo di Candoglia.

 

 

Si ringrazia Mauro Ranzani per le foto della scultura.