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#ParoledArchivio: P come Paoletti

Fotografo ufficiale della Fabbrica e “archivista della fotografia”

P Come Paoletti Copertina
17 Aprile Apr 2019 1724 17 aprile 2019

Tra i molti fotografi che lavorarono per la Fabbrica del Duomo un posto importante è riservato ad Antonio Paoletti.

Paoletti nacque nel 1881 a Livorno. Trasferitosi a Milano aprì nel 1908 uno studio fotografico in via Pantano n.3. Il fotografo si affermò subito nella scena milanese: già nel 1910 Luca Beltrami gli commissionò la campagna fotografica delle collezioni museali civiche. Nel corso della sua carriera collaborò con importanti aziende, tra le altre Edison e AEM, e svolse incarichi per la Soprintendenza: a lui si deve, ad esempio, la documentazione fotografica del restauro di Santa Maria delle Grazie dell’anno 1937.

Dallo spoglio dei registri e dei mandati di pagamento conservati presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo si riesce a riscostruire puntualmente il lavoro eseguito da Paoletti per la Fabbrica, presso la quale fu attivo a partire dal 1916 fino alla sua morte, nel giugno del 1943.

Paoletti nel periodo indicato fu il principale fotografo al quale la Fabbrica ricorse per documentare gli interventi ordinari e straordinari che interessarono il Duomo, tra i quali la costruzione della nuova falconatura, la realizzazione delle porte minori della facciata e il monumentale restauro che interessò la Cattedrale dal 1936 al 1939.

Egli Inoltre ricoprì un ruolo fondamentale per la costituzione della Fototeca del Duomo. Infatti, a partire dagli anni Venti, iniziò un lavoro di ristampa dei negativi fotografici presenti presso la Fabbrica, acquistati e commissionati a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e riunì le stampe in album, come indicato nella nota dell’Architetto della Fabbrica Adolfo Zacchi: “Il fotografo Paoletti ha eseguito le fotografie […] usando negative di proprietà della Fabbrica, riguardanti dettagli e studi del Duomo. Il materiale ricavato dovrà servire per la formazione di album fotografici per il riordino dell’archivio fotografico” (Mandato n.175 del 1920). Parallelamente Paoletti eseguì il riordino della collezione di negativi come si legge nella voce di spesa della fattura del 31/08/1937: “per lavoro mano d’opera suddivisione, elencazione e numerazione negative – riordino completo archivio fotografico” (Mandato n.328 del 1937).

La vicenda del fotografo Paoletti conferma ancora una volta lo straordinario valore dell’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo: in esso, grazie all’intreccio delle numerosissime testimonianze documentarie conservate, è possibile ricostruire in modo puntuale ogni segmento della secolare storia del Duomo che riecheggia di tante altre infinite storie.

Nell’immagine: Fatture di Antonio Paoletti del 25/01/1916, 19/09/1938 e 09/06/1943.