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Natale in Cattedrale

Il meritato riposo di un anziano cantore dopo quarant’anni di servizio durante la Notte Santa

AS414 F240 N73 A 1771 08 12 1771 08 25
4 Dicembre Dic 2019 1710 04 dicembre 2019

La storia della Veneranda Fabbrica del Duomo è, così come la meravigliosa Cattedrale, costituita dall’insieme di parti grandi e piccole, eventi di ampia risonanza e avvenimenti sconosciuti ai più, che, in unico e armonico corpus, l’Archivio custodisce e tramanda, anche grazie alla straordinaria continuità cronologica che lo rende così prezioso e interessante.

Il documento che presentiamo questo mese fa parte del capo Cappella Musicale dell’Archivio storico, ovvero di quella sezione nella quale sono conservati tutti i documenti che testimoniano l’attività di amministrazione dell’importante istituzione voluta dalla Fabbrica nel 1402 perché alla bellezza dell’arte figurativa della grande opera architettonica si accompagnasse la bellezza della musica.

Numerosi documenti del capo Cappella Musicale si riferiscono alla nomina, ai concorsi e alle attività dei cantori, per ciascuno dei quali è conservato un vero e proprio fascicolo personale. Tra i moltissimi che si sono avvicendati nelle fila della Cappella, nel 1727 fu assunto come musico alunno Giovanni Antonio Grandati. Da questo primo incarico, Grandati prestò servizio nella Cappella Musicale per quarantasei lunghi anni. Proprio sul finire di questa lunga carriera, nel 1771, il cantore, ormai in età avanzata, scriveva al Capitolo un’accorata supplica: «L’umilissimo servidore delle Loro Signorie illustrissime e reverendissime Gianantonio Grandati si dà l’onore di umiliare alle medesime esser già da quarantatrè anni compiuti […] che presta li suoi serviggi a questa insigne Metropolitana in qualità di musico soprano. E desiderando il supplicante di godere l’alleggerimento di alcune fonzioni che si celebrano nella stessa Chiesa Metropolitana, cioè segnatamente quella della notte del Santissimo Natale e di tutte l’altre che soglionsi fare fori della medesima, stantecchè troppo gravose risultano in oggi alla età sua avanzata [….] la sospirata grazia per l’esclusione delle succennate fonzioni […] umilmente implora e spera» (AS, cart. 414, fasc. 240).

Il Rettore della Cappella, con l’autorità concessagli dal Capitolo, acconsentì a questa richiesta e l’anziano cantore poté trascorrere la notte di Natale del 1771 in famiglia, meritato riposo dopo anni di fedele servizio al Duomo e alla città.