Il rifugio antiaereo in Piazza del Duomo
Un’immagine per indagare la storia
Talvolta ciò che rende interessante una fotografia non sono gli elementi e i soggetti in primo piano, ma piuttosto quei dettagli che possiamo notare soffermandoci sull’immagine e osservando più attentamente; indagando cioè tutti i particolari che quello scatto ha cristallizzato per sempre, in alcuni casi perfino senza che il fotografo ne fosse pienamente consapevole.
E’ questo il caso del documento che presentiamo questo mese: una stampa fotografica conservata in Archivio catalogata come “Falconatura di facciata danneggiata dal bombardamento del 16 agosto del 1943”. In effetti, come riportato dalla didascalia in inventario, in primo piano campeggia un dettaglio dell’ornato marmoreo di facciata.
Obiettivo originario dello scatto, realizzato appena due giorni dopo il bombardamento, ovvero il 18 agosto 1943, era probabilmente quello di documentare uno dei tanti danni subiti dal Duomo. Assieme a questa fotografia ne sono conservate moltissime altre simili che, in un drammatico reportage, testimoniano i danneggiamenti - pur non gravi come accadde per altri monumenti ed edifici milanesi – subiti dalla Cattedrale. Oltrepassando però il particolare della falconatura lesionata, non si intravede la pavimentazione della piazza, bensì una sorta di cantiere che, nell’area immediatamente adiacente al sagrato, rivela uno scavo di dimensioni cospicue.
Questo scavo venne eseguito proprio in quegli anni allo scopo di costruire un rifugio antiaereo ad uso pubblico, situato nel lato meridionale della piazza. Collocato nel cuore della città, avrebbe contribuito a sopperire alla carenza di sotterranei e cunicoli di Milano. Qui infatti, a differenza di altre capitali europee, non erano ancora stata realizzata la metropolitana, per quanto progetti in tal senso fossero stati elaborati fin dai primi del Novecento, non senza forti preoccupazioni della Veneranda Fabbrica per i possibili risvolti sul monumento.
I lavori per il rifugio antiaereo in Piazza del Duomo tuttavia non vennero conclusi in tempo per la fine del conflitto e quest’ultimo non venne dunque mai utilizzato.
Riscoperto durante i lavori di rifacimento della piazza, il bunker è stato successivamente inglobato dal progetto per la realizzazione della fermata Duomo della Metropolitana Milanese.