Edizioni it en

I Quadroni di San Carlo

Lo straordinario ciclo di grandiosi dipinti, restaurati, per conoscere la storia e i miracoli di uno dei più importanti santi della cristianità

U42677
3 Novembre Nov 2020 1112 03 novembre 2020

Le maestranze della Veneranda Fabbrica ogni anno sono impegnate in una delle operazioni che da secoli si svolge con straordinaria perizia e attenzione nell’approssimarsi della Solennità di San Carlo Borromeo che ricorre il 4 novembre: il montaggio del ciclo dei quadroni dedicati appunto alla vita e ai miracoli del santo arcivescovo. Dalla ricorrenza fino agli inizi di gennaio, i fedeli ed i visitatori che si recheranno all’interno del Duomo di Milano potranno dunque ammirare le imponenti tele di San Carlo, Pastore della Chiesa Ambrosiana dal 1560 al 1584.

L’esposizione dei quadroni in Cattedrale vede protagoniste tra le campate del Duomo cinquantasei tele, 28 di esse trattano della vita del Beato Carlo e 28 dei Miracoli di San Carlo Borromeo, un vero e proprio museo del primo Seicento lombardo.

Il primo ciclo, dedicato alla vita del santo, fu commissionato dalla Veneranda Fabbrica in occasione della Beatificazione, avvenuta il giorno 4 novembre 1602. A dettare il tema dei grandi dipinti fu il cugino del santo, il cardinale Federigo Borromeo: il racconto della vita di San Carlo e dei grandi momenti del suo cammino terreno. Tali opere, realizzate dai più affermati pittori della Milano del tempo primo tra tutti Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, autore tra le altre tele della drammatica Visita agli appestati, Paolo Camillo Landriani detto il Duchino, Giovan Battista e Giovanni Mauro della Rovere detti i Fiammenghini, Carlo Buzzi e Domenico Pellegrini, comprendono le tele più grandi (6m X 4,75m).

Le prime ventiquattro tele dei Miracoli, di dimensioni inferiori (3,60mx2,40m) fanno invece parte della seconda sequenza e furono esposte per la prima volta in Duomo nel 1610, accanto agli altri quadroni, in occasione della canonizzazione di Carlo Borromeo. Questa seconda parte del ciclo vide invece impegnati i più apprezzati artisti del milanese, alcuni dei quali già autori della prima serie, fra cui Cerano, Giulio Cesare Procaccini, autore di sei tele, tra cui ricordiamo il Miracolo di Giovan Battista Tirone, il Duchino, i Fiammenghini, accanto a figure quali Carlo Buzzi e Giorgio Noyers. Alla serie furono successivamente aggiunte altre tele nel Settecento.
I due grandi teleri che idealmente aprono e chiudono la serie sono oggi collocati in via permanente sul Grande Organo e raffigurano la Nascita del Santo e la Gloria di San Carlo in cielo.

Si pensi all’effetto che questi enormi e straordinari dipinti dovevano suscitare nei fedeli che giungevano fino in Duomo nei secoli passati, per lo più dotati anche di apparati decorativi come frange o drappi, un’emozione che rivive ancora oggi in tutti coloro che si recano in Cattedrale in occasione delle celebrazioni della Solennità.

Un’occasione unica per osservare e conoscere la storia di uno dei grandi santi della cristianità, attraverso grandiosi capolavori esposti tra le navate del nostro Duomo.

Foto di © Andrea Cherchi