Edizioni it en

La solennità di san Carlo Borromeo, compatrono della Diocesi di Milano

«Norma del clero, speranza del gregge, rifugio e conforto dei poveri»

Duomo86
3 Novembre Nov 2020 1228 03 novembre 2020

Carlo nacque ad Arona il 2 Ottobre 1538 dalla nobile famiglia Borromeo. Ricevuta un’accurata formazione giuridica, all’età di 22 anni fu nominato Cardinale e poco dopo Arcivescovo di Milano; ebbe gran parte nell’ultimo svolgimento e nella conclusione del Concilio di Trento (1562-1563).
Raggiunta la sua Sede episcopale nel 1565, si consacrò totalmente alla missione pastorale. Attese con straordinaria energia all’opera della riforma della Chiesa, visitò con assiduità la sua immensa Diocesi e istituì i Seminari per la formazione del clero.
Uomo di ammirevole carità, durante la peste organizzò l’assistenza ai malati, curando per loro l’amministrazione dei Sacramenti.
Morì il 3 Novembre 1584.

Lo “Scurolo” (così detto dal termine dialettale scuroeu, cioè ambiente scarsamente illuminato) è il luogo che custodisce le spoglie di san Carlo Borromeo.

Progettato nel 1606 da Francesco Maria Richini, su commissione dal cardinale Federico Borromeo, lo Scurolo si trova sotto il presbiterio del Duomo, accanto alla Cripta (Cappella iemale). Appare già sufficientemente completato e decorato in tempo per la Canonizzazione del Santo (1 Novembre 1610), costituendo così l’omaggio dei milanesi e dei loro Arcivescovi a san Carlo.

Il piccolo ambiente è a pianta ottagonale, a lati alternatamente diseguali: lo Scurolo è preceduto da uno pseudo-pronao classicheggiante che lo divide dalla Cappella iemale. Le pareti dello Scurolo sono decorate da basi in onice-noce, con specchi di marmi e con larghi riquadri di broccato rosso oro, con lo stemma dei Borromeo e con il motto di famiglia Humilitas. Al 1619 risale la delibera della decorazione in lamina d’argento sbalzato, che richiese oltre cinquant’anni di lavoro. I donatori furono la Veneranda Fabbrica, che vi aveva stanziato la cifra mensile di seicento Lire Imperiali, gli orefici milanesi, il conte Borromeo, il cardinale Litta (Arcivescovo di Milano dal 1652 al 1679) e i moltissimi cittadini che si unirono nel sostegno all’iniziativa.

Cuore dello Scurolo è l’urna in cristallo e argento, che custodisce il corpo di san Carlo: disegnata dal Cerano, l’opera fu donata da Filippo IV di Spagna. Il corpo del Santo è rivestito dei paramenti pontificali: il volto è ricoperto da una maschera in argento, voluta dal cardinale Giovanni Battista Montini (papa Paolo VI) durante il suo ministero episcopale come Arcivescovo di Milano (1954 - 1963).
A causa della pandemia e delle vigenti norme sanitarie, in considerazione della particolarità degli spazi, lo Scurolo di san Carlo non è al momento accessibile a fedeli e visitatori: non viene però meno, anche in questo frangente, l’importanza simbolica e spirituale che esso riveste per la Solennità del 4 Novembre.

Come ogni anno, inoltre, le Maestranze della Veneranda Fabbrica hanno allestito – secondo la dizione citata negli archivi – il complesso «apparato» dei “Quadroni”: da alcune settimane, sono infatti esposti lungo la Navata centrale e nei due transetti del Duomo, i 52 grandi teleri di san Carlo.
Il primo ciclo, dedicato alla vita e alle opere del Santo Arcivescovo, fu commissionato dalla Veneranda Fabbrica, su precisa indicazione del cardinale Federico Borromeo, tra il 1602 e il 1610. Affidato ad alcuni dei maggiori artisti lombardi – tra tutti il Cerano – e ad altri artisti minori, venne realizzato in occasione della Beatificazione e della Canonizzazione di Carlo Borromeo.
Il progetto originario composto da 20 teleri fu successivamente integrato e completato con ulteriori 8 dipinti negli anni tra il 1660 e il 1740. Tra queste opere sono comprese anche le 2 tele raffiguranti La nascita e La gloria di san Carlo, attualmente collocate stabilmente sulle casse lignee degli organi.
Il secondo ciclo pittorico, composto da 26 tele di dimensioni inferiori rispetto alle prime, è dedicato ai Miracoli di san Carlo e venne invece realizzato a partire dal 1609.

Mercoledì 4 Novembre, alle ore 17.30, si celebra in Cattedrale il solenne Pontificale, presieduto quest’anno da Sua Eccellenza monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo emerito di Lodi e già Vescovo ausiliare e Vicario episcopale della Diocesi di Milano, che ricorda il XXV anniversario della propria Ordinazione episcopale. Secondo la tradizione, durante la Messa pontificale, il celebrante utilizza il pastorale che fu del Borromeo, normalmente esposto presso il Museo del Duomo.

Foto di © Andrea Cherchi