Presentazione del Signore
Benedizione delle candele, Processione con l’icona della Madonna dell’Ídea
ed Eucaristia capitolare
È possibile seguire la celebrazione in streaming
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Un prezioso bassorilievo, della seconda metà del XII secolo, dell’antica chiesa di Santa Maria Beltrade – ora al Museo Archeologico del Castello Sforzesco – ci permette di ricostruire la Processione nella festa della Presentazione del Signore al tempio (nella tradizione popolare detta Candelora), così come si svolgeva a Milano nel Medioevo.
Esso illustra due sacerdoti che recano un’effige mariana a forma di cuspide, un chierico con la Croce stazionale, un diacono che reca l’Evangeliario, l’Arcivescovo con mitra e pastorale, e infine il clero della Cattedrale con i ceri accesi.
Sotto l’effige mariana compare il nome Ídea e in effetti ancora oggi, in Duomo, si celebra la Processione detta appunto dell’Ídea: si tratta di una tavola a cuspide che raffigura su un lato (verso) la Presentazione di Gesù al tempio, con Maria e i vecchi Simeone e Anna (protagonisti dell’episodio evangelico proclamato in questa festa: Luca 2, 22-40), e sull’altro (recto) la Vergine in trono con il Bambino. È opera di Michelino da Besozzo e risale al XV secolo.
La Processione, in epoca medievale, giungeva in Cattedrale proprio dalla chiesa di Santa Maria Beltrade, che sorgeva dove oggi vi è l’omonima Piazza, lungo via Torino. Attualmente, invece, si svolge all’interno del Duomo e ha inizio all’altare della Madonna dell’Albero: qui vengono benedette le candele distribuite ai Canonici e ai fedeli; anche sulla sommità a cuspide dell’Ídea viene acceso un grosso cero, come sopravvivenza di un uso antichissimo, quello di ornare la Croce o Immagini sacre con candele accese, in segno di festa e di onore. Durante la Processione, l’Ídea è portata a spalle, su una speciale barella, da due diaconi e, al termine, resta esposta all’altare maggiore, durante la celebrazione eucaristica.
Fra gli studiosi si è molto discusso sull’origine del nome Ídea dato a questa immagine mariana. Per alcuni deriverebbe dal culto pagano della Magna Mater Ídea, cioè Cibele, madre degli dei, in onore della quale si svolgevano nell’antichità processioni per invocare la fertilità della terra: ci troveremmo in questo caso di fronte alla cristianizzazione di antichi culti pagani, attraverso la sostituzione polemica di Cibele, chiamata appunto con l’appellativo di Ídea e ritenuta madre degli dei, con la vera Ídea, la Madre di Dio, Maria santissima. Altri studiosi hanno considerato questa spiegazione poco convincente e propongono di interpretare il termine Ídea nel suo significato etimologico greco: semplicemente uguale a «immagine».