Veglia Missionaria diocesana

Veglia Missionaria diocesana

Celebrazione della “Redditio Symboli” e “Mandato missionario” presieduti da Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo (apertura del Duomo ore 19.40)

 

ore 20.45 – 22.30

 

 

 

È possibile seguire la celebrazione in streaming su questo Sito (www.duomomilano.it) dal canale YouTube Duomo Milano Tv.

 

Alla vigilia della celebrazione diocesana della Giornata Missionaria Mondiale (Domenica 26 Ottobre), i presbiteri, i religiosi e i laici, che si mettono a disposizione per l’annuncio del Vangelo nelle Chiese sorelle sparse nel mondo, ricevono dall’Arcivescovo monsignor Mario Delpini il Mandato missionario.

 

Durante la Veglia, inoltre, i diciottenni e i giovani sono invitati a consegnare la propria Regola di vita nelle mani dell’Arcivescovo.

Come ha scritto Papa Francesco, nel Messaggio che aveva preparato per questa occasione: «Per la Giornata Missionaria Mondiale dell’Anno giubilare 2025, il cui messaggio centrale è la speranza, è stato scelto il motto Missionari di speranza tra le genti. Esso richiama ai singoli cristiani e alla Chiesa, comunità dei battezzati, la vocazione fondamentale di essere, sulle orme di Cristo, messaggeri e costruttori della speranza.

Celebrando il primo Giubileo ordinario del Terzo Millennio dopo quello del Duemila, teniamo lo sguardo rivolto a Cristo che è il centro della storia.

Tramite i suoi discepoli, inviati a tutti i popoli e accompagnati misticamente da Lui, il Signore Gesù continua il suo ministero di speranza per l’umanità. Egli si china ancora oggi su ogni persona povera, afflitta, disperata e oppressa dal male, per versare “sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza”.

Seguendo Cristo Signore, i cristiani sono chiamati a trasmettere la Buona Notizia condividendo le concrete condizioni di vita di coloro che incontrano e diventando così portatori e costruttori di speranza. Infatti, “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (Gaudium et spes, 1)».