La statua in cima alla Guglia G7 raffigura Quinto Cassio Longino, soldato, martire e infine Santo. La sua è una storia fatta di redenzione e rivelazione: secondo la tradizione cristiana Longino è il soldato romano che trafisse il costato di Gesù in croce per accertarne la morte. Illuminato dalla Grazia di Cristo, si accorse che l’uomo crocifisso era davvero il figlio di Dio ed esclamò con forza: ‹‹costui veramente era il figlio di Dio!››, sola voce fuori dal coro tra gli schiamazzi e le ingiurie di tutti. Nei Vangeli viene chiamato semplicemente soldato, mentre nel testo Apocrifo “Atti di Pilato” è indicato proprio con il nome Longinus, oggi santo venerato sia dalla religione Cattolica che da quella Ortodossa. Secondo la tradizione, la linfa che fluiva dal costato di Cristo lo guarì da una malattia alla vista, portandolo poi alla conversione. Morì martire decapitato a Cesarea di Cappadocia, di cui fu primo evangelizzatore. Il Martirologio Romano lo celebra il 15 marzo mentre gli orientali il 16 ottobre.
Le vicende della statua nel Cantiere Duomo:
La statua di San Longino posta sul Duomo guarda a nord-est e fu originariamente realizzata dallo scultore varesino Pompeo Marchesi il quale si occupò sia del modello in gesso, oggi conservato presso il Museo del Duomo di Milano, sia della copia marmorea definitiva, quest’ultima conclusa nel 1833. La scultura originale è oggi conservata presso il Cantiere Marmisti della Veneranda Fabbrica, mentre sulla cima della guglia G7 è stata posizionata una fedele copia del 1956. Ci sono alcuni documenti di archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo che attestano Pompeo Marchesi come autore della statua originale, come ad esempio il documento in cui lo scultore richiede il pagamento a seguito della realizzazione della statua posta a coronamento della guglia.