San Luciano, prete dotto e discusso, morì martire a Nicomedia il 7 gennaio 312, durante la persecuzione di Massimino. Esplicò in tutto l’Oriente, con fulcro ad Antiochia, la sua opera esegetica rivelando in ciò una estrema e tormentata esigenza di precisione per i Testi della tradizione. La sua “Recensione lucianica” dell’Antico e del Nuovo Testamento era diventata dalla fine del IV secolo in avanti il testo usuale di un gran numero di Chiese.
L’opera che rimane fondamentale tutt’oggi per la conoscenza di Luciano e del suo influsso dottrinale è il saggio di G. Bardy: Recherches sur Saint Lucien d’Antioche et son école, pubblicato a Parigi nel 1936.
Nel 330 l’imperatore Costantino, per ossequiare la madre Elena, fondò Elenopoli. Qui vi si onorava e continuò a onorarsi nel tempo il corpo del martire san Luciano. Fantasia vuole che per il trasferimento delle reliquie di Luciano da Nicomedia a Elenopoli, la provvidenza si sia servita, via mare, di un delfino miracoloso.
Quello che è più certo è che Costantino, poco prima di morire, fu battezzato nel 337 dal vescovo Eusebio nei pressi della tomba di Luciano.
Tali scarne, frammentarie, tramandate notizie su Luciano sono importanti. Questo Santo, testimone sofferente nella ricerca di Dio, attestò con la presenza della memoria il passaggio, la Pasqua di un impero. Qualche imperatore nei secoli successivi ascoltò (e ancora oggi qualcun altro ascolta) messe per un prezzo politico. Soltanto a vicenda terrena pressoché conclusa, l’imperatore Costantino suggellò la nuova fede venerando la madre Elena e assumendo per testimone san Luciano.
S. LUCIANO
Città di cui è il patrono (patrocinio): Lusciano Emblema: Palma, Bibbia