La statua in cima alla Guglia G23 è stata al centro di un lungo dibattito in merito all’iconografia dell’opera: studiando le fonti d’Archivio della Veneranda Fabbrica permane una doppia possibile identificazione. Recentemente c’è chi ha individuato nelle fattezze dell’uomo con sguardo rivolto al cielo il martire Tranquillino (dal latino Tranquillus ovvero “calmo”), vissuto nel III secolo d.C.. Padre dei santi Marco e Marcelliano di Roma, fu martirizzato mentre pregava sulla tomba dell’apostolo Paolo, laddove venne lapidato dai pagani che gettarono il suo corpo nel fiume Tevere.Altre ipotesi identificano invece nel soggetto scolpito San Saturnino di Cagliari, una figura molto venerata in Sardegna. Il giovane Saturnino sarebbe stato decapitato per essersi rifiutato di offrire sacrifici agli dei pagani nell’anno 304, durante le persecuzioni di Diocleziano. Il racconto della Passione di San Saturnino di Cagliari ricalca però anche quello di un altro San Saturnino, vescovo di Tolosa, e di San Sergio. Sono state sollevate anche ulteriori ipotesi che vedrebbero in San Saturnino un martire africano venerato in Sardegna, dati i frequenti contatti tra l’isola e le regioni mediterranee del continente africano. Difficile però stabilire di quale Saturnino africano si tratti data la numerosità di Martiri che portano questo nome. San Saturnino viene festeggiato il 30 ottobre in particolar modo a Cagliari dove sono conservate le reliquie del Santo patrono della città.