La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1823, l’opera raffigura “Sant’Eulogio presbitero”, probabilmente identificabile con il giovane sacerdote spagnolo ucciso a Cordoba nel IX secolo per avere difeso la sua fede in Dio.
Egli è rappresentato come un giovane dall’espressione severa e la corta chioma ricciuta, con il viso rivolto alla sua sinistra.
Recante fra le mani un libro chiuso, il santo è abbigliato con una tunica e un manto dagli ampi panneggi.
La figura, il cui peso poggia sulla gamba destra mentre la sinistra è leggermente piegata, è in piedi su un basamento poligonale con inscritto il suo nome e l’altezza della statuetta (15 once).
L’opera, eseguita come modello per una versione in marmo di Candoglia destinata a una guglia del Duomo, è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore milanese Gaetano Monti: attivo per la Cattedrale nella prima metà dell’Ottocento, quest’ultimo fu anche rinomato ritrattista e amico di Andrea Appiani, uno dei maggiori rappresentanti italiani del neoclassicismo in pittura.