Modelli scultorei

Santa Barbara vergine e martire

di Girola Stefano (1795 circa-1878 circa)

Cronologia: 1861

Misure cm: 95 × 35 × 22

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS308

Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

Datata 1861, l’opera raffigura “Santa Barbara vergine e martire” (III sec.): originaria di Nicomedia, nell’attuale Turchia, fu decapitata su ordine del prefetto Marciano per avere difeso la sua fede in Dio. La sentenza venne eseguita dal padre di Barbara, Dioscoro, che morì subito dopo colpito da un fulmine.

Il modello del Museo del Duomo rappresenta la santa come una giovane velata, con lo sguardo assorto rivolto verso la sua destra.

Abbigliata con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, la figura reca nella mano destra la palma del martirio, mentre con la sinistra trattiene un lembo del velo.

Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un basamento poligonale.

Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a un finestrone del fianco meridionale del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Stefano Girola: forse originario della Valsesia, si formò a Milano presso l’Accademia di Brera con Camillo Pacetti, subendone l’influenza stilistica neoclassica. Girola fu attivo a lungo per la Cattedrale, realizzando varie opere dal 1811 al 1861.