Scultura

Apostolo martire

di Scultore ignoto

Cronologia: 1400 circa

Misure cm: 56 × 19 × 10

Materia e Tecnica: Marmo di Candoglia a tuttotondo

N. Inventario: ST17

Raffigurante un “Apostolo martire”, la scultura in marmo di Candoglia databile al 1400 circa proviene molto probabilmente dalla prima e più antica guglia del Duomo, la cosiddetta guglia Carelli (1390-1403): situata nella zona absidale sul lato nord della Cattedrale, essa fu infatti dedicata alla memoria di Marco Carelli, facoltoso mercante milanese che nel 1390 divenne uno dei primi grandi benefattori della Veneranda Fabbrica, nominandola sua erede universale.

La scultura, verosimilmente rimossa dalla guglia nel 1943 per salvaguardarla dai bombardamenti bellici, si trova oggi nella sala del Museo dedicata alle origini del Duomo (n. 3)

Essa rappresenta un anziano Apostolo con barba e capelli lunghi, che regge nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra un libro chiuso. Egli indossa una veste e un manto lunghi fino ai piedi, scoperti e poggianti su un sottile basamento.

La parte frontale del volto e delle mani appare molto consumata e levigata, evidentemente a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, e all’applicazione, in epoca imprecisata, di un fissativo che ha conferito alla superficie un aspetto liscio e un colore giallo.

Sul versante stilistico, gli studiosi hanno evidenziato come l'”Apostolo martire” rientri nel linguaggio franco-fiammingo delle altre statue provenienti dalla guglia Carelli: in particolare, l’opera presenta strette affinità con il coevo “Profeta” anch’esso esposto in Museo. Confrontando le due sculture, infatti, si ritrovano infatti la stessa posa con il capo volto alla destra dei personaggi e la stessa acconciatura di barba e capelli, mentre nell'”Apostolo martire” il panneggio appare più abbondante e la definizione delle vesti più accurata.

Inoltre, pur non appartenendo alle stesse mani del “Profeta”, l'”Apostolo martire” è senz’altro testimonianza del medesimo momento della storia del cantiere del Duomo fra XIV e XV secolo, dominato da personalità francesi quali lo scultore Roland de Banille e l’architetto Jean Mignot.