Modelli scultorei

Religione

di Beretta Carlo (Milano, 1687-1763 o 1764)

Cronologia: 1761

Misure cm: 52 × 27 × 16

Materia e Tecnica: Terracotta a tuttotondo

N. Inventario: MS685

La statuetta in terracotta, datata 1671 e raffigurante la “Fortezza”, è oggi esposta in Museo nella sala dedicata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

L’allegoria della “Religione” è rappresentata come una donna dallo sguardo assorto, rivolto verso l’alto alla sua destra. Abbigliata con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, la figura alza il braccio sinistro, mutilo dell’avambraccio, mentre quello destro è perduto a partire dalla spalla. Al suo fianco si trova un puttino acefalo, in atto di sporgersi in avanti. Entrambe le figure poggiano su un basamento simile a una nuvola.

Grazie ai documenti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto l’opera a Carlo Beretta, attivo per la Cattedrale dal 1716 al 1761 e riconosciuto come il più aggiornato fra gli scultori operanti in Duomo durante il secolo. Artista molto prolifico, con la “Carità” destinata all’abside (1729) egli portò a maturazione il suo linguaggio, legato all’esteriore classicismo e all’aggraziata malinconia della tradizione lombardo-romana, facente capo a Ercole Ferrata e mediata attraverso la visione dinamica e serena di Carlo Francesco Mellone.

Beretta impiegò la statuetta in terracotta della “Religione” come modello per una versione marmorea da collocare presso uno dei fianchi dell’altare di San Giovanni Bono, situato nel capocroce sud della Cattedrale (1671).

Finora ultima opera documentata dello scultore, in origine la statua reggeva una fiamma nella mano sinistra e una croce in quella destra, mentre il puttino recava un camauro (ampio berretto rosso portato un tempo dal papa, oggi sostituito dallo zucchetto).