La scultura in marmo di Candoglia, datata 1760 e raffigurante un “Guerriero”, proviene dalla cima del gugliotto nord-est del Duomo, detto dell’Amadeo, ed è oggi esposta in Museo nel corridoio di passaggio fra le sale 15 e 16, dedicate rispettivamente al Settecento e alla Madonnina, statua simbolo della Cattedrale.
L’opera rappresenta appunto un “Guerriero” come un giovane soldato dai tratti delicati e morbidi, con il volto di profilo e lo sguardo assorto. Abbigliato con un panneggio che, avvolgendo il corpo, lascia scoperti torso e gambe, egli regge un’asta con la mano destra e porta un elmo sul capo. I piedi poggiano su un basamento poligonale.
Grazie ai documenti d’archivio, gli studiosi hanno ricondotto la statua a Giuseppe Perego: attivo per il Duomo dal 1754, durante il suo percorso mostrò sempre una duplice personalità artistica, oscillante fra la rielaborazione delle proprie esperienze giovanili, condotte presso il cantiere della Cattedrale insieme a maestri quali Giovanni Battista Dominione, Carlo Francesco Mellone ed Elia Vincenzo Buzzi, e il linguaggio manieristico.
A proposito del “Guerriero”, una delle prime opere eseguite da Perego per il Duomo, la critica ha sottolineato la sobrietà della costruzione della figura, riecheggiante forse modelli cinquecenteschi e anticipatrice della stagione neoclassica.
Nel 1765, cinque anni dopo la realizzazione del “Guerriero”, Perego sarebbe stato ammesso al concorso ufficiale per l’esecuzione della Madonnina, che lo vide sottoporre alla Veneranda Fabbrica tre modelli preparatori: infine, nel dicembre 1774, l’iconica effige della Vergine Assunta in rame sbalzato e dorato fu collocata sulla guglia maggiore della Cattedrale, dall’alto della quale ancora oggi continua a proteggere Milano.