Raffigurante un “Angelo con cartiglio”, la scultura in marmo di Candoglia databile al 1400 circa proviene dalla prima e più antica guglia del Duomo, la cosiddetta guglia Carelli (1390-1403): situata nella zona absidale sul lato nord della Cattedrale, essa fu infatti dedicata alla memoria di Marco Carelli, facoltoso mercante milanese che nel 1390 divenne uno dei primi grandi benefattori della Veneranda Fabbrica, nominandola sua erede universale.
La scultura, rimossa dalla guglia nel 1943 per salvaguardarla dai bombardamenti bellici, si trova oggi nella sala del Museo dedicata alle origini del Duomo (n. 3).
Essa rappresenta appunto un angelo, dalle ali spiegate e reggente fra le mani un sinuoso cartiglio; caratterizzato da un volto pieno e da un’acconciatura vaporosa, egli indossa una lunga veste che asseconda le forme del corpo, increspandosi in piccole pieghe fini e lasciando scoperti i piedi scalzi. Inoltre, a causa della secolare esposizione all’aperto, la superficie marmorea dell’opera risulta molto dilavata.
Dal punto di vista stilistico, l'”Angelo con cartiglio” appartiene pienamente al linguaggio tardogotico francese che contraddistingue tutte le sculture provenienti dalla guglia Carelli: si veda per esempio l'”Angelo con liuto” di Roland de Banille (1400 circa), anch’esso esposto in Museo.
A differenza di quest’ultimo, l'”Angelo con cartiglio” mostra però evidenti affinità con le guizzanti figure degli “Evangelisti” e dei “Padri della Chiesa” che decorano il monumento funebre di Marco Carelli (1406-1408). Oggi situato nella navata destra della Cattedrale, il suo disegno è stato attribuito a Filippino da Modena, mentre per quanto riguarda le statue si è constatata l’attività di vari autori.