La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.
Datata 1826, l’opera raffigura “San Proclo vescovo”, probabilmente identificabile con il religioso che nel V secolo difese la maternità divina di Maria, lottò contro l’eresiarca Nestorio e, dopo la sua deposizione, divenne patriarca di Costantinopoli.
Egli è rappresentato come un uomo con barba e chioma mosse, dallo sguardo pensoso rivolto verso la sua sinistra.
Abbigliato con tunica, casula e stola resi con grande cura dei dettagli, il santo regge nella mano destra un libro chiuso e porta la sinistra, mancante, al petto.
Le lunghe vesti scendono a coprire parzialmente i piedi, che poggiano su un sottile basamento.
L’opera, eseguita come modello per una versione in marmo di Candoglia destinata a una guglia al Duomo, è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Giovanni Piazza, attivo per la Cattedrale nei primi decenni dell’Ottocento.