La statuetta in terracotta è oggi esposta in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per la Cattedrale.
Essa rappresenta una “Santa monaca” abbigliata con una tunica dalle lunghe maniche, soggolo, e velo. La figura ha il viso rivolto verso l’alto e leggermente inclinato alla sua destra, mentre le mani reggono un libro; la lunga veste scopre parzialmente i piedi, cinti da calzature chiuse e poggianti su un basamento quadrato.
Utilizzata come modello per una versione marmorea collocata su una guglia della facciata del Duomo, secondo le fonti d’archivio l’opera potrebbe raffigurare “Santa Geltrude” (1256-1302): quest’ultima, che trascorse tutta la sua esistenza presso il monastero di Helfta, in Germania, è ricordata come una delle più grandi mistiche cristiane grazie alle sue “Rivelazioni”, contenute in cinque libri.
Per quanto riguarda l’autore, nell’anno 1810 le fonti ricordano una statuetta di santa Geltrude eseguita da Marco Negri, scultore attivo per la Veneranda Fabbrica del Duomo a inizio Ottocento, che può essere verosimilmente identificata con quella in oggetto.