Modelli scultorei

Sant’Ermenegildo martire

di Bellora Giovanni (Massenzatica, 1813 - Milano, 1867)

Cronologia: 1857

Misure cm: 71 × 28 × 23

Materia e Tecnica: Gesso a tuttotondo

N. Inventario: MS408

Il modello in gesso è oggi esposto in Museo nella sala intitolata alla Galleria di Camposanto (n. 14), luogo nel quale dal Seicento in poi la Veneranda Fabbrica ha custodito i gessi e le terrecotte preparatori delle statue elaborate per il Duomo.

Datata 1857, l’opera raffigura “Sant’Ermenegildo martire” (VI secolo): figlio di Leovigildo, primo re di Spagna visigoto e ariano, fu incarcerato e poi decapitato su ordine del padre per essersi convertito al cattolicesimo.

Il santo è rappresentato come un uomo dai lunghi capelli, con lo sguardo severo rivolto verso la sua sinistra.

Abbigliato con un drappo dagli ampi panneggi, assicurato al corpo tramite corde, il martire regge nella mano destra un crocifisso, mentre con la sinistra impugna un lembo di tessuto.

Stante su un basamento poligonale con inscritto il suo nome, sant’Ermenegildo ha i piedi incatenati e poggia contro un sostegno roccioso alle sue spalle. Vicino al piede destro è visibile una scure, strumento del martirio.

Eseguita come modello per una versione marmorea destinata a una finestra del tiburio del Duomo, l’opera è stata ricondotta dagli studiosi allo scultore Giovanni Bellora. Originario di Massenzatica, presso Ravenna, fu attivo perlopiù a Milano, dimostrandosi un autore di buone capacità tecniche ancora legato ai canoni accademici.