ANGELO ALATO

02 OttobreGuglia transetto nord-G46
Una mano al cuore e una protesa al cielo, così questo piccolo angelo si presenta agli occhi di chi alzando lo sguardo lo vede su una delle quattro guglie che coronano la Cappella della Madonna dell’Albero. Elia Buzzi, nella prima metà del Settecento, lo ha scolpito con un ramo di giglio tra le dita, simbolo di purezza legato proprio alla figura della Madonna, oggi non più visibile ma ricordato tra le parole scritte negl’Annali come segno indelebile della sua presenza. Le ali spiegate ci ricordano la sua natura di puro spirito: capaci d’ innalzarsi a Dio, gli angeli sono i suoi servitori e messaggeri, dotati d’intelligenza e volontà. Sono creature personali e immortali e in perfezione superano tutte le creature visibili. Nell’intera Bibbia per 221 volte ricorre la parola «angelo» e 96 volte la parola «angeli», inviati da Dio per manifestare la sua concreta presenza nel mondo e il suo intervento nella storia umana. Anche il Duomo ha i suoi angeli scolpiti al proprio fianco, che lo guidano e lo proteggono come le tante persone che in sei secoli hanno curato le sue ferite, custodi silenziosi di un luogo e un tempo eterno.