Posto all’estremità meridionale dell’abside, questo guerriero armato di corazza tiene nella destra un’asta sulla cui cima sventola un’insegna in bronzo. Essa ritrae la Raza Viscontea, il sole simbolo dei Visconti che ricorre in maniera più evidente nel rosone della vetrata centrale dall’abside. Al centro è raffigurato un uccello, forse un’aquila, simbolo del vicariato imperiale: un simbolo che si accostò al biscione visconteo per concessione di Venceslao, imperatore del Sacro Romano Impero, quando questi incoronò Gian Galeazzo Visconti primo Duca di Milano. Qualunque sia il vero significato, questo guerriero è al servizio dei Visconti. Egli ha il compito di difendere la Cattedrale e la città del suo Duca, pronto a dare l’allarme quando un nemico muoverà verso Milano. Allora, forse, tutte le 2.300 statue prenderanno vita, i portoni di bronzo si chiuderanno e dalle Guglie scenderanno le 135 figure di santi, guerrieri e martiri per formare un’unica falange fatta di solida pietra. Perché solo la durezza del marmo e la saldezza della memoria fungono da scudo contro ogni nemico.
Le vicende della statua nel Cantiere Duomo:
Il guerriero con l’insegna è una riproduzione di cui però non si conoscono né autore né periodo di realizzazione. Sappiamo, invece, che l’originale venne realizzata nel lontano 1659 da Giuseppe Vismara, noto scultore del suo tempo. Non sappiamo chi possa rappresentare questo coraggioso guerriero, anche perché nei documenti non viene mai citato un nome, anzi! La statua viene indicata dal suo stesso autore come semplice “soldato”.