Una pia leggenda, di nessun valore storico, racconta che Paride, ateniese, essendosi rifugiato a Roma al tempo delle persecuzioni fu consacrato vescovo di Teano da papa San Silvestro, non senza essersi prima conquistato grandi meriti presso gli abitanti della città: egli, infatti, avrebbe miracolosamente ammansito un enorme e terribile dragone, che arrecava continui danni alla popolazione. Fu il Baronio ad introdurre il nome “Paride” nel Martirologio Romano, in seguito a comunicazioni arrivate dalla Chiesa di Teano. Paride viene considerato come il primo apostolo e patrono principale della città Campana, dove sarebbe morto nel 346 d.C. Il suo corpo, conservato nella cattedrale, ha riscosso un culto immemorabile; anche secondo quanto riferì lo storico Michele Monaco, la venerazione di Paride si diffuse anche altrove, come ad esempio a Capua. La sua memoria si celebra il 5 agosto. Attualmente non si hanno molte informazioni sulle vicende della statua all’interno del cantiere Duomo. Si sa solo che si tratta di una riproduzione, in quanto l’originale è stata mutilata, e si trova oggi priva di gambe e avambracci, esposta all’interno del Museo del Duomo di Milano. C’è la forte probabilità che sia stata soggetta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
PARIDE
Patrono di Teano (Caserta)