Secondo un’ agiografia risalente al VI secolo, Genesio era mimo di professione e comico di corte a Roma durante gli anni in cui Diocleziano fu imperatore. Quando quest’ultimo venne in visita in città, a Genesio gli venne chiesto di inscenare uno spettacolo, e per la precisione di imitare in forma burlesca il Battesimo cristiano. Genesio finse inizialmente di essere un uomo in fin di vita che chiedeva il battesimo sul letto di morte. Ma quando l’acqua battesimale toccò la sua fronte, questi ebbe una visione per cui si convertì realmente al Cristianesimo. Così il Battesimo da farsa divenne pura realtà, sotto gli occhi dei presenti chiaramente convinti egli stesse continuando a recitare. Sempre per farsa venne poi catturato dalle guardie, portato di fronte all’imperatore e accusato di appartenere ad una religione illecita. Fu proprio in quel momento che lo stesso Genesio fece pubblico atto di fede cristiana, accusandosi davanti a Diocleziano e a tutto il pubblico presente. L’imperatore, ormai compreso che non si trattava più di una farsa, fece flagellare Genesio e lo consegnò al prefetto Plauziano che lo torturò e, infine, lo decapitò.
Le vicende della statua nel Cantiere Duomo:
La statua di San Genesio che si può ammirare oggi in facciata non è l’originale. Si tratta di una riproduzione di metà Novecento, opera di Mario Bassetti e realizzata in quanto l’originale sembra sia stata distrutta dai bombardamenti del 1943. Il santo è rappresentato con le fattezze di un giovane atletico nella sua quasi integra nudità, mentre guarda a ovest, in direzione della piazza.